In una via molto stretta, quattro bambini sono seduti sul marciapiede.
Con le teste basse, guardano i loro cellulari.
Non parlano tra loro. Stanno in silenzio.
Niente biglie, niente grida.
Niente “strega comanda colori” o “nascondino”.
Io, molto lentamente, passo accanto con l’auto.
Una di loro (7-8 anni circa) mi dice:«Magari ci passi sui piedi, così ci paghi».
Che mondo stiamo costruendo?
Che mondo può essere quello in cui i bambini parlano di soldi e non di giochi,
hanno il senso dell’inganno e non quello dell’innocenza?
Faccio appello alla coscienza dei genitori, degli insegnanti e al buon senso di tutti.
Educhiamoci all’onestà.