
Illustrazione di Giuseppe Fanelli
Ultima pagina: è tutto un pastrocchio.
Sembra come quando sei bambino e disegni le croci sui giorni che ti separano da qualcosa. Solo che qui ci sono bollette e scadenze.
Il calendario è finito. Dietro c’è una pagina bianca, chissà…
Io sto arrivando da te. Il mio treno parte tra un’ora.
Nel nuovo anno sarò da te.
“Amore a capodanno”: sai, come quei film stupidi che fanno a Natale.
«Non dimenticare di amarmi tutto l’anno», mi hai detto ridendo.
«E tu non dimenticare di aspettarmi al binario tre».
Questo racconto è stato scritto utilizzando le parole “calendario” e “dimenticare”, candidate sulla pagina Facebook di Nomicosecittà”, da Lucia A.