Michele, un giovane ragazzo friulano si è suicidato, perché stanco di inseguire un futuro che, semplicemente, non esiste. Aveva solo 30 anni, come me.
Era precario, come me. Aveva un naso, due occhi, sogni e capacità.
Michele non ce l’ha fatta e ha scelto di andarsene, in piena coscienza e in libertà.
Prima di togliersi la vita, ha scritto una lettera lucida, sincera e al tempo stesso straziante.
In ognuna di quelle parole ritrovo la mia vita, la mia storia e quella di tanti precari come me.
Michele, io e tanti altri siamo stati prima disoccupati, poi bamboccioni, poi choosy e con la puzza sotto il naso. In seguito precari, cervelli in fuga (e alcuni “meglio non averli tra i piedi”).
Rincorriamo colloqui, leggiamo annunci, inviamo curriculum in più lingue e lettere di presentazione, motivazione, rassicurazione, esercitazione.
Mandiamo e-mail, oppure facciamo il “porta a porta”. Prendiamo aerei, treni, bus. Facciamo stage, periodi di prova, doppi turni.
Michele, io e tanti altri anonimi siamo sagome in serie a formare il grande gruppo semantico dei cosiddetti GIOVANI.
Siamo oggetto di riforme, di preghiere, di talk show, di propagande politiche e campagne pubblicitarie.
Siamo destinatari di voucher, promesse, contratti a termine, pacche sulle spalle, consigli, suggerimenti, prediche.
Tutti sanno cosa è meglio per noi, cosa avremmo dovuto fare meglio, meno, di più, più lentamente, più velocemente, in due lingue, anzi in tre.
Michele, io e tanti altri siamo, insomma, etichette. Parole volanti, sulla bocca di tutti.
E, infatti, di Michele si parlerà nei telegiornali, nei salotti televisivi, forse al bar e persino al parrucchiere.
Per qualche giorno, la storia di Michele – una delle tante parole volanti – sarà la parola volante più pronunciata.
E di questo vorrei chiedere perdono a Michele.
Provo una grande rabbia e un forte senso di smarrimento; prego, tuttavia, che nessuno osi giudicare (nel bene o nel male) il gesto di Michele.
Sarebbe più utile dedicarsi a politiche e azioni concrete.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.